Messerschmitt Me 262A-1a - Schwalbe
III/JG7 Major Rudolf Sinner

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ACCIDENTI!!! L'ogiva del reattore... l'unico pezzo che non si doveva staccare....
Non c'è modo di incollarla nuovamente senza tagliare il motore...
L'intervento sembra riuscito
Pronto per il primer...
Serve qualche ritocchino... ma mi piace
Forse era meglio fare qualche mascheratura....
OOOPPPPSSSS!!!.... Da rifare!!!
Così va meglio....
tre mani di trasparente lucido...


L’ORIGINALE - Messerschmitt Me 262A-1a - Schwalbe

Il Messerschmitt Me 262 era un aereo militare multiruolo a reazione, bimotore turbogetto e monoplano ad ala bassa e a freccia, sviluppato dalla Messerschmitt AG negli anni quaranta.
Le versioni principali furono tre: da caccia, soprannominata «Schwalbe» (in tedesco «rondine»), da bombardamento, soprannominata «Sturmvogel» («uccello delle tempeste») e da addestramento biposto
Nell'autunno 1938 l'RLM chiese alla Messerschmitt e alla Heinkel flugzeugwerke di progettare un caccia a reazione.
Il progetto del Me 262 prevedeva l'installazione di nuovi motori a reazione in fase di costruzione sia alla Junkers Flugzeug und Motorenwerke AG sia alla BMW.

Il primo prototipo della Messerschmitt era già pronto nel 1940, ma i motori ebbero un ampio ritardo nella messa a punto, così per i primi voli fu utilizzato un motore a pistoni Junkers Jumo 210 montato sul muso. Nel 1941, finalmente, la BMW consegnò i propulsori e nel 1942 fu effettuato il collaudo, ma la rottura di un compressore costrinse l'aereo a un atterraggio di fortuna. Nel luglio 1943 arrivarono i motori della Junkers, due Jumo 004, e il quinto esemplare di sviluppo fu dotato di un carrello d'atterraggio a triciclo anteriore.

Il collaudo fu un successo totale. Adolf Galland, quando vi intraprese un volo di prova, descrisse l'aereo come «spinto da un angelo».

Presentato nel 1943, l'alto comando tedesco dispose che l'aereo fosse impiegato per missioni di bombardamento, specie in operazioni antisbarco. Chiedendo a Willy Messerschmitt se l'aereo avesse la possibilità di portare bombe ed avendo ricevuto una risposta affermativa, sembra abbia esclamato: "Ecco il bombardiere veloce di cui avevo bisogno!".

Questo ordine comportò molti problemi ai reparti tedeschi, dal momento che il bireattore in pratica era incapace di assolvere il ruolo di bombardiere in quanto non aveva visibilità verso il basso e, non avendo aerofreni, accelerava troppo rapidamente in picchiate sostenute.
L'unica soluzione fu trovata nel volo in picchiata leggera a media quota, ma questa modalità di attacco lo esponeva ad un eventuale attacco dei caccia alleati che si fossero trovati a quota sufficiente per poter acquisire velocità sufficiente a raggiungerlo.

Inoltre i piloti ebbero molta difficoltà a familiarizzare con i nuovi caccia a reazione. Infatti, prima di decollare, bisognava prestare molta cura nell'accensione dei motori.
Racconta così l'amico di un famoso pilota di ME 262:

"I motori venivano messi in moto usando uno starter, le turbine andavano in moto a 1800 rpm e a quel punto si immetteva carburante C3 per accendere lo Jumo.
La leva della manetta veniva avanzata molto lentamente fino a raggiungere 3000 rpm a quel punto i motori si autoalimentavano.
Ancora con cautela fino a 8000 rpm... Appena si arrivava a 8400 rpm si liberavano i freni!"


Fonte: Wikipedia


Dimensioni e pesi
Lunghezza: 10,58 m
Apertura alare; 12,50 m
Altezza: 3,83 m
Peso max al decollo corto: 6.750 kg

Propulsione
Motore: 2 turbogetti Junkers Jumo 004 B-1
Potenza: 900 Kg di spinta ciascuno

Prestazioni
Velocità max: 878 km/h a 6.000 m
Autonomia: 480 - 1.050 km max
Tangenza: 11.500 m

Armamento:
4 Cannoni MK 108 calibro 30 mm
2 bombe da 250 kg SC 250
Razzi 24 R4M da 55 mm



Il modello

Kit Tamiya in scala 1/48
Montato da scatola - decal 3D RED FOX per abitacolo - Colori Humbrol Enamel

Alessio M.
 




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